CHIESA ARCIPRETALE DI SAN LORENZO A FOLGARIA (TRENTO)

RESTAURO CONSERVATIVO DELLE SUPERFICI ESTERNE DELLA FACCIATA PRINCIPALE, DELLE CAPPELLE LATERALI DELLA SAGRESTIA; SOSTITUZIONE DEL MANTO DI COPERTURA IN SCANDOLE DELLE CAPPELLE LATERALI.

Committente: Parrocchia di San Lorenzo

Importo complessivo dell’opera:

  • progetto preliminare: € 215.568,05
  • progetto definitivo/esecutivo (e CSP): € 215.568,05
  • esecuzione: € 250’276,38

Periodo di esecuzione del servizio:

  • progetto preliminare: settembre 2020
  • progetto definitivo: ottobre 2020
  • progetto esecutivo (e CSP): luglio 2021
  • esecuzione: 4 aprile 2022 – 27 gennaio 2023

Ruolo svolto nell’esecuzione del servizio:

Incarico per la progettazione preliminare, definitiva, esecutiva e direzione lavori, misura e contabilità, CRE, CSP, CSE

Descrizione architettonica dell’opera

La prima menzione della chiesa di San Lorenzo di Folgaria (p.ed. 684) si riscontra in un documento del 1222. In origine il tempio era costituito da un edificio di piccole dimensioni, che occupava il posto dell’attuale cappella posta a nord-est del corpo principale della chiesa.
L’edificio, oggi, presenta una pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale, orientato in direzione nord-sud, fronte verso cui si affaccia a strapiombo dal terrapieno artificiale che lo sostiene. Ai lati della prima campata si accostano simmetricamente due cappelle a pianta rettangolare; la cappella est sorge nel luogo che ospitava il primo nucleo della chiesa, mentre la cappella ovest risulta essere stata costruita successivamente al corpo principale. A sud si trova il presbiterio a pianta poligonale. La facciata principale, esposta a nord, è a due spioventi, monocuspidata e scandita verticalmente da quattro imponenti paraste tuscaniche i cui capitelli reggono una cornice modanata, arcuata nel settore centrale. La finitura del prospetto è a intonaco tinteggiato, sia per quanto riguarda gli elementi decorativi (paraste, cornice, nicchia), che sul resto della facciata, con uno stato di conservazione compromesso. È presente un basamento suddiviso orizzontalmente in due: la parte superiore è costituita da un rivestimento in pietra, mentre la porzione inferiore è finita anch’essa a intonaco, ma con una lavorazione grezza a sbriccio. I fianchi laterali dell’edificio sono simmetrici, delimitati a sud da cantonali in pietra a vista e a nord dai due corpi emergenti delle due cappelle. La struttura portante dei componenti verticali dell’edificio è in muratura di pietra, mentre le strutture di orizzontamento sono costituite da sistemi voltati: la prima campata del presbiterio e la navata presentano volte a botte unghiata, mentre la seconda campata del presbiterio è chiusa da una volta a tre vele. La copertura dell’edificio principale e dei corpi laterali annessi è caratterizzata da falde molto inclinate, sorrette da strutture in legno e finite con un manto in scandole di legno.

Considerazioni sullo stato di degrado

Le superfici esterne della Chiesa Arcipretale di Folgaria presentavano patologie legate fondamentalmente all’acqua, sia per umidità di risalita dal terreno che per dilavamento dei prospetti e della copertura. Il basamento dell’edificio presentava decoesionamento dell’intonaco a sbriccio, aree di distacco con messa in luce della sottostante muratura, presenza di vegetazione senza consistenti apparati radicali (licheni,…), evidenziando un ), evidenziando un fronte di risalita che supera la parte di conclusione del basamento in pietra. Tale parte lapidea mostrava anch’essa deposito superficiale, erosione con polverizzazione e presenza di licheni. Gli intonaci delle facciate mostravano fenomeni simili, più marcati nella parte mediana con zone di sollevamento dell’ultimo strato di intonaco con tinteggiatura che risaliva agli anni 1983-1984 e messa in luce dello strato di intonaco precedente; al distacco si aggiungevano decoesionamento dell’intonaco e presenza di licheni. In corrispondenza dei capitelli delle paraste si sono annotati fenomeni puntali di degradazione differenziale e licheni. Nella parte superiore delle facciate la situazione era meno grave, con rilevazione di deposito superficiale, minima e puntuale presenza di distacco legata perlopiù a discontinuità costruttive, e lievi fenomeni di vegetazione senza consistenti apparati radicali, quali licheni. Le superficie lapidee riportavano zone di deposito superficiale unite a licheni, zone di dilavamento, con presenza di erosione con polverizzazione sia della pietra che dei giunti. La situazione risultava particolarmente compromessa per il portale principale, dove dilavamento e croste si dividevano la superficie, con fenomeni di scagliatura, degradazione differenziale, deposito superficiale, erosione con polverizzazione e licheni. In corrispondenza dei davanzali si registrava decoesionamento dovuto al dilavamento dell’acqua meteorica, deposito superficiale e licheni. In corrispondenza dei due corpi aggiunti e poi rimossi oltre a decoesionamento dell’intonaco e aree di distacco erano presenti stuccature in cemento. Si osservavano inoltre diverse fessurazioni in alcuni casi passanti della facciata principale, sulle pareti del presbiterio ad ovest e ad est, sui tutti i prospetti della sagrestia. Si trattava di conseguenze legate allo spostamento del terrapieno su cui insiste la Chiesa, situazione regolarizzata attraverso l’intervento del primo Lotto di restauro e consolidamento. Per quanto riguarda le parti in ferro presentavano ossidazione, sia i capochiave dei tanti tiranti, sia le inferriate; inoltre l’azione meccanica dell’acqua e l’azione del sole avevano degradato i serramenti esterni in legno, in particolare quelli degli ingressi laterali impoverendone la superficie. Per quanto riguarda la copertura in scandole in legno di larice realizzata 36 anni fa, essa presentava sollevamenti e puntuali mancanze. Sotto il manto era presente una guaina bituminosa con orditura secondaria per l’areazione; questa finora ha quasi completamente protetto l’orditura principale del tetto e le capriate in larice datate 1920. Si registrava al momento dell’intervento solo un punto di marcescenza per la testa della seconda capriata della Chiesa verso Ovest, a causa di un’infiltrazione d’acqua.

Progetto di intervento

Gli interventi hanno previsto il restauro conservativo con rimozione delle aree decoese e incongrue delle superfici finite ad intonaco; nelle zone di intonaco degradato e in assenza di intonaco più antico si è proceduti alla sua rimozione, poi alla pulitura con idro-lavaggio e alla stesura di un intonaco opportunamente studiato nella composizione granulometrica e cromatica ed accompagnato da una stesura di tinteggiatura in accordo con le parti superiori o di confine. Inoltre, dove necessario dopo la rimozione e la pulitura con idro-lavaggio si è prevista l’applicazione di un trattamento con ciclo deumidificante. Infine, si sono effettuati il restauro degli elementi lapidei, il restauro conservativo degli elementi in legno e degli elementi in ferro e la sostuituzione del manto di copertura in scandole di legno di larice, compresa la posa della nuova guaina traspirante e la nuova lattoneria in rame.

Fotografie dello stato di fatto

 

 

Fotografie di cantiere

Chiesa di San Lorenzo Folgaria_SchedaLavori